mercoledì 20 gennaio 2016

Sophia Loren col suo mitico Mambo in 'Pane amore e...' 1955 di Dino Risi

giovedì 5 marzo 2015

Bella Sofì :)


''Tutto quello che vedete, lo devo agli spaghetti!''

La pasta è il simbolo dell'Italia in tutto il mondo, spaghetti, maccheroni, lasagne e chi più ne ha più ne metta! In quasi tutte le diete la pasta è praticamente vietata, bandita da qualsiasi pasto...ma parliamo, vogliamo mettere a confronto un bel piatto di spaghetti contro una barretta dietetica? 
Per favore, non c'è competizione!
Nulla da fare, anche con questa frase la nostra Sophia Loren ci ha regalato una perla da conservare e da ricordare sempre! La bellezza non sta in una vita di sofferenze e diete, la vera bellezza, quella che fa innamorare è dentro ognuno di noi e un piatto di spaghetti, come vuole la tradizione, può solo esternarla donandoci un sorriso a trentadue denti di felicità! 

giovedì 26 febbraio 2015

Il primo 'amore' di Sophia

Sono pochi gli scenari amorosi nella vita di Sophia, seppur i pretendenti non mancassero mai. Sophia
veniva da Pozzuoli e come tale non si abbandonava alla corte del primo che passava!
Per quello che si sa, sono tre le figure maschili più vicine all'attrice, ma solo una conquistò davvero il suo cuore, il suo fedele marito Carlo Ponti.
A dare l'imprinting amoroso a Sophia ci penso Achille Togliani, un ragazzo che la giovane attrice ancora chiamata 'Lazzaro' aveva conosciuto nel 1951 girando fotoromanzi insieme, il più celebre che li ricorda è 'Principessa in esilio' tratta dal libro di Luciana Peverelli.
Achille, nato nel '24 vicino a Mantova, aveva esattamente dieci anni in più di Sophia.
La giovane attrice aveva appena firmato il suo primo contratto di sette anni di collaborazione con Carlo Ponti e la loro relazione era fatta di brevi incontri sui set dei fotoromanzi.
Achille era paziente, la corteggiava con garbo senza farle fretta.
Seppure le loro strade presero decisamente strade diverse il loro fidanzamento durò tre anni circa, tra alti e bassi naturalmente dovuti alla corte fuggitiva di Ponti, che all'epoca era sposato con Giuliana Fiastri e non poteva permettersi di esprimere i sentimenti che provava verso la giovane ragazza in pubblico.
Achille la ricorda così, in una delle sue poche rivelazioni: <<C'erano dieci anni di differenza tra me e Sophia. è stata una storia bellissima, anche se non abbiamo mai vissuto insieme. Diciamo che il nostro è stato un fidanzamento tradizionale. Mi ricordo che durante le feste di Piedigrotta io vivevo a Napoli e lei a Pozzuoli. Ci incontravamo alla mattina e andavamo al mare a Licola e poi il pomeriggio e la sera mi accompagnava in teatro e seguiva le esibizioni dietro le quinte. Era capace di grandi cortesie e attenzioni. Le feste di Piedigrotta erano molto faticose e sul palcoscenico si sudava molto. Talvolta, lei mi faceva trovare un asciugamano, un profumo, del borotalco e una canottiera pulita che servivano per rimettermi in sesto per l'uscita successiva>>.
Il loro, come dice Togliani, fu
proprio un fidanzamento tradizionale,fatto di rispetto e cortesie, qualche bacetto, ma niente di più.
All'epoca era questa la concezione di coppia prima del matrimonio.
A cavallo tra il 1953 e il 1954, dopo un periodo di distaccamento, i due amanti si rincontrarono nel set de ' Il paese dei campanelli' diretto da Jean Boyer, fu durante queste riprese che il povero Achille capì che la loro relazione era terminata e che ormai Sophia aveva ricominciato a credere nelle avance di Carlo Ponti che sembrava farsi più serio.

mercoledì 25 febbraio 2015

Un po di foto...

                                   Sofia Scicolone nel 1948 mentre bene da una fontana.



Sofia, all'inizio degli anni '50, trasferendosi a roma con la madre e la sorella, era sempre impegnata tra concorsi e servizi pubblicitari. Talvolta fatti nel balcone di casa sua, in via di Villa Ada.





Sofia al mare, negli anni '50 il buon costume impediva alle
 ragazze di indossare costumi a due pezzi. La moda più
seguita all'epoca era quella delle pin-up.


 Sofia nel 1951 mentre gareggia per Miss Italia, l'ultimo premio a cui aveva partecipato era stato Miss Cervia, l'anno precedente, dove era stata selezionata per questo importante concorso, seppur non vinse.
Come ho già ricordato negli alti post questa competizione non le valse il titolo di Miss Italia, ma fu coniato per lei il titolo di Miss Eleganza.


Sofia nel 1949, a quell'epoca, ricorda la stessa
attrice nella sua ultima autobiografia
stava sempre 'ingrugnata' perché pensava
fosse un'espressione. 


Sofia agli albori della sua carriera agli inizi degli anni '50.
Lo scatto a sinistra è stato fatto mentre recitava come odalisca per 'Era lui...si! si!'   











sabato 14 febbraio 2015

I primi film, anni '50-'51

Per Sofia, i primi anni '50 segnano il periodo di  'gavetta', qualunque parte andava bene per la giovane attrice che ancora non era neanche maggiorenne!
Dentro questo post saranno presenti piccole trame, curiosità, foto, video e tutto ciò che trovo per raccontarvi ogni sua esperienza, anche se minima!
In questi due anni Sofia riuscirà a fari conoscere e ad avere la spinta giusta per arrivare dove è arrivata fino ad ora!


1950

  • 'Cuori sul mare' regia di Giorgio Bianchi 

Conosciuto come il film dove Sophia ebbe la sua prima parte, è la storia di tre allievi della accademia navale che devono affrontare l'inizio della loro carriera nautica tra amori difficili, se non impossibili, paure e scelte importanti!
Non sono riuscita a trovare nessuna foto che rappresentasse Sofia in questo film, visto il suo ruolo poco rilevante.


  • 'Totòtarzan' regia di Mario Mattioli    

       
<<Totò è stata la prima persona che ho conosciuto a Cinecittà. Proprio lui è stato a darmi una mano e a farmi fare la mia prima comparsata. Da li, poi, sono andata avanti.>>

Sofia indicata dalla freccia fa la
comparsa nel film 'Totòtarzan' 
<<Io e mia madre non avevamo tanti soldi. Erano tempi difficili. Incontrai Totò e in dialetto napoletano mi disse: tu muori di fame? Io gli risposi: Non proprio, ma mangerei qualcosa volentieri. Totò mi portò in un bar, mi fece mangiare qualcosa e mi regalò centomila lire. Ne avevo proprio bisogno!>>

Due frasi dette da Sophia Loren a riguardo di Totò. Questo personaggio la ha accudita in un certo senso e protetta dalle spine di Cinecittà e dell'intero mondo del cinema, Sophia lo ricorda sempre come una persona alla quale lei deve tanto, alla quale tutti debbono tanto per il magnifico pezzo di storia del cinema scritta da lui in persona.

In questo film comico viene ripresa la storia di Tarzan, dove un bambino viene abbandonato nella giungla e crescendo viene chiamato dagli indigeni 'la scimmia bianca'. In futuro verrà a scoprire di avere un patrimonio valutato molti miliardi nella sua terra d'origine. Tre europei lo raggiungono ed escogitano un piano macabro per rubargli le sue ricchezze. Alla fine però l'amore vince sempre ed una giovane fanciulla con la forza dei sentimenti riuscirà a salvare la scimmia bianca dal potere del denaro!

Sophia in questo film interpreta : la prima Terzanide.



Sofia in una scena del film cerchiata di rosso. 
  • 'Le sei mogli di Barbablù' regia di Carlo Ludovico Bragaglia 
<<Siamo attesi?...credevo fossimo a Napoli!>>
Questa è la celebre frase detta da Totò in questo film di genere comico.
In questa pellicola viene raccontata una storia in cui Totò, innamorato di una bella ragazza, tenta di rapirla per poterla sposare... un piccolo errore di calcoli lo porta a rubare la ragazza sbagliata e fra le braccia si ritroverà la zia della sua amata, brutta e vecchia!
Per sfuggire al matrimonio con quest'ultima, che si è innamorata di lui, sale su una nave da immigrato e di fingerà un famoso investigatore in cerca di prove per i delitti di barbablù.
Alla fine tra una gag e l'altra Barbablù viene davvero scoperto, la zia si innamora del vero investigatore e finalmente Totò e la sua bella si possono sposare in serenità!

Lieto fine anche per questo film, dove col nome di Sofia Lazzaro, la nostra attrice partecipa come una delle mogli di Barbablù.


1951



  • Quo vadis? regia di Mervyn LeRoy 

Il sorriso di Sofia che interpreta l'ancella. 
Nell'Italia del neorealismo registi come Rossellini, De Sica, Visconti e altri scendevano in strada per filmare ciò che realmente era accaduto, partendo dalle piccole cose, come i volti distrutti dalla pesantezza della guerra, gli oggetti, i gesti e le cose comuni.
Gli americani invece invadevano l'Italia con film di stampo Hollywoodiano. Questi film lasciavano un segno diverso, era gonfi di libertà e vittoria!
Una guerra quella tra italiani e americani nel cinema, dove intervenne nel 1947 un giovane Giulio Andreotti, che riuscì a congelare in Italia i profitti dei film americani, portando alla capitale più sodi e più lavoro!

<<Do you speak English?>>
<<yes>>
 <<is it your first time in Cinecittà?>>
<<yes>>
<<What's your name?>>
<<yes>>
<<How old are you?>>
<<yes!>>

Questa scenetta qui sopra è il famoso provino che sostenne Sofia negli studi di Cinecittà davanti al regista che scoppiò a ridere perché intenerito e le affidò una parte come comparsa!

Sofia avrebbe interpretato un'ancella che lanciava dei fiori su Marco Vicinio.
Questo film era carico di comparse che sarebbero esplose da un momento all'altro nel mondo del cinema: Carlo Pedersoli (Bud Spencer) nel ruolo di legionario ed Elizabeth Taylor con una piccola parte e naturalmente Sofia!

Una piccola curiosità: le comparse dovevano essere registrate sul libro paga prima di iniziare il film e così con l'autoparlante venivano chiamate per cognome. Quando arrivò il turno di 'Scicolone' si presentarono in due, lei e la nuova moglie di suo padre! La moglie andò su tutte le furie e la giovane Sofia si sentì in estremo imbarazzo fino a che non intervenne un'impiegata sottolineando il nome 'Sofia'.
Questo film le diede cinquantamila lire e l'ingresso assicurato alla rivista 'Sogno', per figurare nei fotoromanzi!


Scena a seno nudo da odalisca tagliata
dalla censura, usata solo nel cinema
francese. 

  • 'Era lui....si! si!'  regia di Marcello Marchesi e Vittorio Metz        
Stessi registi che le diedero una parte come generica anche nel film 'Milano miliardaria', che non ho riportato in questo post.

In questo periodo l'attrice non si risparmiò nulla. Passava dal set di un fotoromanzo a quello di un film e aspettava con pazienza e grande forza il suo vero momento!
Momento che giorno dopo giorno si è costruita con le sue stesse mani e con la forza dell'amore di sua mamma Romilda e di sua sorella Maria. 

Questo film parla del commendator Fernandone che è ossessionato da un incubo corrente, dove vede sempre un ragazzo giovane che odia profondamente ma che non riesce a riconoscere. 
Dopo varie vicende, amori e simpatiche scene, grazie alla terapia del dottore di Fernandone riusciranno a capire le basi dell'incubo e rimettere tutto a posto in un lieto fine tipico dei film di quegli anni! 

Sofia partecipa come generica con un doppio ruolo, modella di abiti da sposa e come odalisca. Nel suo libro l'attrice afferma parlando dl film <<Pur non essendo niente di speciale, mi avevano permesso di osservare al lavoro attori come Isa Barzizza, Tino Scotti e Walter Chiari... 'è tutta esperienza!' mi dicevo, con quella saggezza che mi rendeva una ragazza in qualche modo già vecchia.>>


lunedì 9 febbraio 2015

Sofia Lazzaro, talmente bella da far resuscitare i morti!

Sofia Lazzaro, nella famosa copertina di 'Sogno', 
<<Sono venuta a Roma a 15 anni con mia mamma, perché altrimenti non saremmo sopravvissute. Abbiamo trovato delle persone che ci hanno aiutato e così sono iniziati i fotoromanzi>>.
Sono queste le parole della nostra Sofia, che negli anni '50 portava il cognome 'Lazzaro' grazie ad un regista che affermava che era talmente bella da far resuscitare i morti!

Siamo a cavallo tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta. Siamo in un'Italia con grandissime ferite ancora aperte, un'Italia che sente il bisogno di risollevarsi e ricominciare da capo. Un'Italia che guarda avanti e che ricostruisce ciò che la guerra si è portato via.
Sono gli anni del neorealismo, dove c'era bisogno di raccontare ciò che era successo e di svelare i misteri che da anni attanagliavano la società.
Quale, se non il cinema, era il mezzo più diretto per soddisfare questi bisogni?


Roma era distrutta dai bombardamenti e neanche Cinecittà era stata risparmiata dai saccheggi.
La città del cinema era diventata in quegli anni rifugio per sfollati e poveri che cercavano un tetto sotto cui passare la notte in modo più tranquillo.
In quegli anni cupi e colmi di orrore non era stato più possibile utilizzare Cinecittà con lo scopo per la quale era stata creata!
Nei primi anni del dopoguerra fu però ricostruita velocemente e la produzione cinematografica italiana era in continua crescita, a differenza di quella statunitense che con l'avvento delle televisione era in netto calo.


Sofia cade a pennello in questi anni ricchi di speranza!
Arrivò nel '49 e come ci racconta lei trovò subito qualcuno che la inserì nel mondo dei fotoromanzi,
che all'epoca andavano tanto di moda ed erano il passatempo preferito di ragazze e ragazzi sognatori.
Parliamo di fotoromanzi dai nomi bizzarri come 'la peccatrice', 'adorabile intrusa', 'principessa in esilio' e per finire il più famoso 'sogno' (giornale che portò in copertina il volto di Sofia per tanti
episodi, fino a che la nostra attrice iniziò a inserirsi nel mondo del cinema e lasciò il posto ad altre ragazze in cerca di fortuna).
Erano anni magici quelli, dove ognuno sentiva il bisogno di sognare e di sperare nell'avvenire, anni in cui ci si sapeva arrangiare , anni che hanno creato persone forti e decise proprio come Sofia!

Gli anni '50 segnano sia l'inizio che la svolta per la carriera di Sofia. In questo decennio conoscerà Carlo Ponti, suo futuro marito e parteciperà a svariati concorsi di bellezza, ai quali però arriverà quasi sempre seconda.
Sempre in questi anni si affermerà sopratutto nel ruolo di attrice, prendendo parte come comparsa o con parti poco rilevanti in svariati film, ottenendo sempre più fama e consenso con una velocità inenarrabile.
Sofia a 'Miss Italia', dove venne
incoronata 'Miss Eleganza', titolo
coniato appositamente per lei.
Sophia, quella col 'ph' nasce in quel periodo, facendo svariati sacrifici e ponendosi pronta a tutto pur di avere una parte!

Come accennato poco fa gli anni di Sofia Lazzaro erano anni da argento, intendo dire da secondo posto. Era per lei un susseguirsi di sfilate e concorsi di bellezza in giro per l'Italia dove gareggiava contro ragazze che avevano le sue stesse ambizioni (Gina Lollobrigida, Lucia Bosè, ecc...) purtroppo per lei nessuno era ancora pronto ad una bellezza così insolita, come era quella di Sofia, una bellezza così esagerata, così ricca.
Alcuni fotografi affermavano che il suo naso era troppo lungo e la sua bocca troppo larga e che era addirittura impossibile fotografarla!

Sofia a 'Miss Italia'
Una famosa 'vincita' della futura attrice fu quando nel 1950, partecipando a 'Miss Italia' era stato coniato appositamente per lei il titolo di 'Miss Eleganza'  (il primo posto era stato assegnato ad Anna Maria Bugliari), evidentemente qualcuno in giuria era riuscito ad guardare per davvero ciò che la giovane Sofia di appena sedici anni aveva già da offrire!


Una sera di settembre del 1951 Sofia incontrerà per la prima volta Carlo Ponti sul Colle Oppio, in un ristorantino affacciato sul Colosseo.
Carlo, ormai quarantenne con moglie e figli, fu come catturato dalla bellezza della ragazza e la invitò a partecipare al concorso di bellezza che si sarebbe tenuto la sera stessa dentro al ristorante. Dopo varie richieste di partecipazione la ragazza si convinse e sfilò assieme alle altre.
Seppur con Carlo in giuria neanche quella sera vinse, ma sicuramente dopo quel giorno la sua vita sarebbe cambiata decisamente, come riportano le sue parole: <<Carlo mi ha dato e insegnato tutto. Io sono la persona che sono anche grazie a lui>>.



sabato 7 febbraio 2015

Sofia, la bimba di Pozzuoli chiamata 'stuzzicadenti'

Sofia da bambina a Pozzuoli, tutti la
chiamavano 'stuzzicadenti' perchè
era molto magra!
 
Chi avrebbe mai immaginato che la figlia di Romilda Villani (Greta Garbo di Pozzuoli) avrebbe preso in mano il sogno infranto della madre di diventare attrice e l'avrebbe fatto suo, diventando la diva delle dive tra Hollywood e Cinecittà?
Sofia Scicolone, nata a Roma il 20 settembre nel 1934, figlia di Riccardo Scicolone e Romilda Villani.
L'amore tra i due scoppiò nella città eterna, dove Romilda gettava le basi per il suo futuro da attrice, sogno che si portava dietro sin da bambina.
Riccardo era uno studente universitario (per modo di dire) di ingegneria.
Tra i due amanti ci fu una sorta di colpo di fulmine e andando contro le norme che vigevano in quel periodo si fecero travolgere dalla passione senza compiere l'atto del matrimonio.
Il loro covo d'amore era una pensioncina in centro a Roma, dove passavano la notte insieme lontano da sguardi indiscreti e sopratutto lontano dagli occhi di Luisa, mamma di Romilda, che non approvava in nessun modo questo rapporto fuori da ogni logica.
Riccardo non voleva assolutamente prendere l'impegno di sposare Romilda fino al giorno che la stessa non ebbe la certezza di essere rimasta incinta, incinta di un uomo che amava ma che giorno dopo giorno diventava sempre più fuggente e distaccato, specie dopo le intimidazioni di mamma Luisa a riguardo del matrimonio riparatore.
Romilda portava avanti la gravidanza e dopo vari mesi la futura nonna era riuscita a convincere per sfinimento Riccardo, che incominciò a fare le pratiche per il matrimonio.
Sofia durante la sua prima comunione
Fortuna per lui, sfortuna per la famiglia Villani e per la futura Sofia, Riccardo non aveva fatto la cresima e questo mancato sacramento era servito a ritardare lo sposalizio, che effettivamente non avvenne mai.
La gravidanza era ormai a termine, Sofia stava per nascere e Romilda era tornata a Pozzuoli, senza un marito e senza più dignità.
Giovedì 20 settembre 1934 nacque la bellissima bambina, che portava il nome della nonna paterna.
Il rapporto tra i due genitori non fu, come si può perfettamente immaginare, un rapporto sano, anzi, il padre era sempre più assente e se anche c'era fisicamente con la testa e con il cuore era in un altro luogo. La madre, la nonna e tutta la famiglia materna facevano il lavoro doppio, riuscendo a compensare anche la parte mancante di una famiglia mai esistita.
Questo amore in realtà non si spense neppure dopo tutto ciò che era successo, Romilda era comunque molto innamorata e Riccardo era davvero attratto dalla sua bellezza splendente e gli incontri clandestini non cessarono, dando vita quattro anni dopo a Maria, sorella di Sofia che ormai era una bambina soprannominata 'stuzzicadenti'.
Riccardo non avrebbe mai voluto un'altra gravidanza e sopratutto non avrebbe mai voluto riconoscere una seconda figlia nata fuori dal matrimonio, per cui a notizia data ci fu un definitivo distaccamento tra le due famiglie e la povera Maria che ancora doveva nascere, verrà al mondo col cognome della madre, Villani, cosa che la porterà a subire varie denigrazioni da parte dei suoi coetanei.
Sofia Scicolone nel 1949,
agli inizi della sua carriera.

Il cognome Scicolone riuscirà ad averlo solamente davanti ad un avvocato e dietro il pagamento di un milione di lire, quando ormai era già una ragazzina e Sofia aveva già iniziato la sua carriera.
I primi anni di vita per Sofia e la sua famiglia furono anni duri, segnati dalla povertà, dalla fame e dalla guerra.
Questi anni però, se pur brutti, crearono in Sofia quell'umiltà e umanità, che tutt'ora presenta nel suo carattere.
Lei è forte: per tutte le battaglie combattute, decisa: per tutte le scelte che ha fatto nonostante le cadute, ma sopratutto lei è napoletana: bisogna ricordare sempre che in lei sono intrinseche le sue radici partenopee, lo sono le sue prorompenti forme che ricordano il golfo della sua città, il suo accento, il suo modo di fare e di atteggiarsi, tutta Napoli è dentro di lei. Una Napoli che le donò il titolo di 'principessa del mare', ventitre mila lire e un biglietto per Roma che diede il via alle sorti della futura attrice da ben due Oscar.
Maria, Romilda e Sofia.
Madri, figlie, sorelle, c'è un legame così
profondotra di loro che nulla le può separare.
Napoli le donò la vita e la carriera, ma fu comunque uno scambio alla pari: per quanto Sophia deve alla splendida città, quest'ultima deve tanto all'attrice che ha portato in giro per il mondo un simbolo di una Napoli speciale e forte, povera e ottimista, una Napoli allegra e chiassosa, Napoli formosa, e sopratutto femmina!